Tre amici, mentre tornano da scuola, notano una pallottola di carta, sbucata forse dalla presa d’aria di una cantina, ci giocano un po’ e poi decidono di farci una scommessa sopra.
Una cosa piccola, da ragazzini appunto. Decidono di scommettere sul contenuto del foglietto, ma proprio il fatto che si tratti di una sciocchezza, la fa passare in secondo piano.
Per sedici lunghi anni.
A quel punto Maurizio Vivaldi, che nel frattempo è diventato poliziotto, decide di svolgere la pallottola di carta per togliersi lo sfizio di scoprire di cosa si trattasse in verità.
Immagina una lettera di amore, o una lista della spesa.
Invece si tratta della richiesta di aiuto di una ragazza, che afferma di essere stata rapita.
Questo evento ha l’effetto di una deflagrazione nella vita tutto sommato tranquilla di Maurizio e dei suoi due amici, e avrà conseguenze devastanti per le loro vite.
Si riveleranno risvolti terrificanti in persone apparentemente normali o addirittura esemplari, molti situazioni che davano l’impressione di essere in un certo modo subiranno dei ribaltamenti completi.
I buoni non sono così buoni e i cattivi non sono così cattivi.
Maurizio si troverà al comando di una piccola squadra improvvisata di colleghi e amici, vecchi e nuovi, che collaboreranno per scoprire chi ha rapito la ragazza, per quale motivo, e come.
Soprattutto per scoprire se è ancora viva, dopo tutto questo tempo.
Le risposte arriveranno dopo lunghe indagini, ma qualunque sia la vostra idea, vi posso assicurare che non sarà come ve lo aspettate.
Maurizio Blini sforna un ottimo romanzo, l’ennesimo di una lunga carriera, che ha due pregi principali: il primo è di tenerci compagnia con una scrittura piacevole, con colpi di scena ben calcolati e una storia decisamente accattivante.
La seconda è la capacità di metterci nei panni del poliziotto, di quello che si trova un problema per le mani e decide, anche contro i suoi stessi interessi, di capire la verità, di scavare nella vita di persone che ne farebbero volentieri a meno.
Insomma, Maurizio lo scrittore ci mostra come ragiona Maurizio l’investigatore.
D’altro canto Blini gioca in casa, essendo stato poliziotto per più di trent’anni, come potete vedere nella biografia pubblicata nel suo sito, che vi invito caldamente a visitare.
Poi è arrivata la pensione, i libri e il collettivo ToriNoir, di cui Maurizio è uno dei fondatori, ma questa è un’altra storia…